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Yassine maratoneta alle Olimpiadi 2024 grazie al suo titolare che è anche sponsor

Il maratoneta operaio potrà continuare ad allenarsi per le Olimpiadi di Parigi grazie al sostegno economico dell’imprenditore per cui lavora. Una notizia bellissima per Yassine El Fathaoui, italo-marocchino 39enne residente a San Polo, che ha compiuto un’impresa titanica: partecipare alla maratona delle Olimpiadi di Tokio dopo solo 10 anni di attività nell’atletica.
Un sogno magnifico che si è realizzato grazie alla determinazione e a grandi sacrifici, che non sono passati inosservati e sono stati premiati.

«Ho visto in lui una grande forza di volontà. Per questo motivo ho deciso di sostenerlo». Non ha dubbi Ferdinando Bauzone, 55 anni, residente a Quattro Castella, titolare della Fornovo Gas, l’azienda di Traversetolo (Parma) dove Yassine lavora dal 2009 come montatore meccanico.
«In pausa pranzo andava a correre e poi riprendeva il lavoro, e lo svolgeva bene; io l’ho visto crescere come atleta e merita davvero di essere aiutato», dice.

L’azienda, che produce compressori per gas e che oggi ha 110 dipendenti, è stata fondata nel 1969 dal padre di Bauzone, che all’epoca era titolare anche di un distributore di metano a Reggio, la Gregas a San Maurizio.
«A differenza degli altri atleti della squadra azzurra, che sono pagati per dedicarsi alla loro specialità sportiva perché fanno parte delle forze armate, Yassine è un vero operaio, e nel suo lavoro si è sempre impegnato molto», racconta il suo titolare.

Prima gli ha concesso più giorni di ferie, poi due anni di aspettativa e una sponsorizzazione che gli ha permesso di raggiungere la massima aspirazione di qualunque maratoneta.
«Non ho fatto un ragionamento economico, abbiamo seguito l’istinto. Ci sembrava giusto aiutarlo a coronare il suo sogno – afferma Bauzone – e Yassine ci ha dato molte soddisfazioni. Per questo continueremo a concedergli l’aspettativa e ad aumentargli la sponsorizzazione, che gli permetterà di portare a casa uno stipendio. Anche se guadagnerebbe molto di più continuando a lavorare».

E Yassine El Fathaoui non nasconde la sua felicità: «Sono molto grato al mio titolare, che ha un grande cuore. Non solo mi sponsorizza e mi ha rinnovato l’aspettativa, ma mi conserverà anche il posto di lavoro. È una grande opportunità per me e sono molto contento, perché potrò continuare ad allenarmi a grandi livelli».

Se tutto va bene, il 7 novembre parteciperà alla mezza Maratona di Roma. L’anno prossimo in programma la preparazione per correre a una maratona all’estero: in Spagna, Francia o Inghilterra, pandemia permettendo, perché non c’è ancora un calendario predefinito.
Intanto ha già ripreso gli allenamenti sulle nostre colline, che sono molto adatte: a Borsea, Sedignano, Canossa, lungo il sentiero ducale o verso Quattro Castella, seguito in bici dal suo allenatore Nearco Bellodi, che gli cronometra i tempi e che è soprattutto un grande amico e sostenitore.

Fra i più grandi sostenitori di Yassine c’è sua figlia Amal, 7 anni, che frequenta la terza elementare a San Polo e fa parte della squadra di atletica sampolese. È molto orgogliosa del papà ed era felicissima quando ha potuto vederlo correre a Tokio guardandolo sullo schermo allestito dal Comune di San Polo. Grazie alla disponibilità del sindaco di San Polo, Franco Palù, e del presidente del Bibbiano San Polo, Gianni Delrio, Yassine potrà allenarsi anche sulla pista di atletica del campo comunale di San Polo, oltre alla pista della cittadella messa a disposizione dalla società sportiva Minerva a Parma.

«Sono davvero tante le persone che devo ringraziare – sottolinea l’atleta – perché mi hanno permesso di raggiungere il mio obiettivo e di continuare a sognare: il responsabile della produzione della mia azienda, Alessandro Bussolati, che mi ha portato per la prima volta dal mio titolare per parlargli delle mie esigenze; il presidente della società Minerva, Fabrizio Mattioli, che durante la pandemia mi ha sostenuto in Federazione; i miei colleghi di lavoro, i miei genitori, mia moglie Zaina, tutti i sampolesi, la comunità marocchina».

In realtà Yassine dovrebbe ringraziare anche se stesso per tutti i sacrifici che ha fatto e che continuerà a fare.